L’avvenire di un illusione – Freud.

Data pubblicazione: 12-apr-2011 8.24.17

“Non pensare, ci pensano i geni!”

Nella nostra società si diffondono pensieri preconfezionati che invitano a non pensare. Freud in L’avvenire di un’illusione del 1927 scriveva che, se si abbandonassero le dottrine religiose, bisognerebbe sostituirle con altre “della stessa santità, rigidità, intolleranza, e imporre al pensiero le medesime proibizioni”.

Vediamo uno di questi pensieri. Una volta si parlava della vita in termini di destino “Non puoi farci nulla, il tuo destino è già scritto da qualche parte...”.

Oggi è cambiato il riferimento: si è passati per la via delle neuroscienze, secondo il quale tutto è già determinato nei geni: i gusti, le preferenze, l’orientamento sessuale, la tendenza all’alcoolismo, in realtà i genetisti che lavorano in questo ambito non si permetterebbero mai di dire una cosa del genere, loro si limitano a verificare la presenza di un gene, quali proteine sintetizza, come differenti parti di queste proteine si legano a diverse molecole, come queste influenzano le funzioni cellulari. Il resto è un passaggio ulteriore che non fanno certo i genetisti.

Si tratta di una promozione del fallimento personale: l’uomo non è libero, è già tutto scritto. Il pensiero preconfezionato implicitamente invita a: “Non pensare, ci pensano i geni!”