La libertà e la responsabilità.

Data pubblicazione: 11-mar-2014 9.17.44

(Liberamente tratto da Le storia ci prendono per mano - Daniel Taylor Frassinelli Editore).

L'adultera.

I nemici religiosi di Gesù conducono a lui una donna sorpresa in flagrante adulterio, un crimine punibile con la lapidazione secondo la legge di Mosè. Gli chiedono se dev'essere lapidata, sperando di screditarlo come colui che o rifiuta la legge morale o come uno che si mette contro la gente comune.

Mentre lo sollecitano, Gesù si china a tracciare dei segni per terra.

"Poi siccome insistevano, si alzò e disse loro: Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra contro di lei. E chinatosi di nuovo scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno dopo l'altro, a cominciare dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Allora Gesù, alzatosi, le disse: Donna, dove sono andati? Nessuno ti ha condannata? Ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neppure io ti condanno, và e d'ora in poi non peccare più."

La storia afferma l'importante verità che morale e immorale sono categorie valide e non soltanto nomi arbitrari affibbiati a opinioni personali.

Questa storia, come la stragrande maggioranza delle storie, crede che il bene e il male esistano davvero e siano conoscibili, e che la capacità di distinguere tra loro sia fondamentale per la sopravvivenza e per una vita buona.

La storia afferma non soltanto che bene e male sono reali, ma che sono connessi alla condotta umana. Noi possiamo agire in modi che sono buoni e in modo che sono cattivi. E quel che facciamo conta.

I capi religiosi che conducono la donna a Gesù sono apparentemente i ben pensanti, i più preoccupati di agire bene, interessati non a quel che è giusto o sbagliato, ma solamente ad affermare un principio astratto.

Mettiamoci nei panni dei capi religiosi. A chi non è mai capitato di comportarsi come quei capi religiosi? Pronti a sacrificare qualcuno per un principio astratto.

Ora mettiamoci nei panni della donna. Sappiamo cosa significa essere accusati, sappiamo cosa significa aver bisogno di una pausa, sentire di essere trattati bene anche se abbiamo sbagliato.

La storia invita anche a metterci nei panni di Gesù. Siamo sollecitati a domandarci: Cosa avrei fatto io al posto suo? Lui riconobbe l'ipocrisia si quanti lo interrogavano, l'umanità dell'accusata e l'importanza di riconoscere la legge morale.

La soluzione di Gesù: Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra.

Questa risposta consente di smascherare gli ipocriti, di riconoscere la donna, ed è confermata la legge morale.

Gesù indica alla donna prima la sua libertà e poi la sua responsabilità.

Allora Gesù, alzatosi, le disse: "donna, dove sono andati? Nessuno ti ha condannata?" Lei rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neppure io ti condanno, và, e d'ora in poi non peccare più".