“Hai tutta la vita davanti!”

Data pubblicazione: 21-mar-2011 17.18.31

“La vita davanti a sè” di Romain Gary narra la storia di un bambino cresciuto da una anziana prostituta francese. Cito il libro: “Certe volte avevo paura perché avevo ancora molta vita davanti a me e che promessa potevo mai fare a me stesso, io, povero uomo, se è Dio che tiene in mano la gomma da cancellare?”

Questo libro mi ha fatto venire in mente una frase: “Hai tutta la vita davanti!”.

Frase che di solito ci viene detta quando ci accade qualcosa di spiacevole e a me ha sempre fatto uno strano effetto: non mi risolvevo a capire se poteva essere una consolazione o una condanna.

L’errore in effetti è relativo al fatto di trattare il tempo come infinito e trattare la persona come assogettata ad esso, come se fosse il tempo a definire la vita e noi non potessimo far altro che subirne il suo trascorrere.

Il bambino della narrazione ha aggiunto al fattore tempo (avevo ancora molta vita davanti) un altro elemento che di solito rimane anonimo: quello dell’impotenza (che promessa potevo mai fare a me stesso,io, povero me).

Il tempo in realtà non è qualcosa da subire o tutt’al più da controllare, ma è una ricchezza da poter amministrare a propria soddisfazione.

Il tempo non ci è ostile quando include i concetti di limite, di fine e di lavoro.