4 dicembre 2023 

Peregrinatio Mariae

Peregrinatio Mariae: cos'è?

Peregrinatio Mariae: cos'è? Una statua che raffigura la Madonna viene portata da Lourdes a visitare tante diocesi italiane.

Il “pellegrinaggio di Maria”: in questi giorni non è il popolo di Dio che va in pellegrinaggio, ma (attraverso il simbolo della statua) è Maria che si fa pellegrina verso i nostri cuori, le nostre storie (quelle dolorose e quelle gioios e), le nostre relazioni significative.

Il 4 dicembre 2023, dalle 12 alle 13 la Statua sarà portata nell'atrio dell'ospedale di Lavagna, per un momento di sosta e preghiera.

ANGELUS

Solista: L'Angelo del Signore portò l'annunzio a Maria.

Tutti: Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo. 

Ave Maria…

Solista: Eccomi, sono la serva del Signore.

Tutti: Si compia in me la tua parola.

Ave Maria

Solista: E il Verbo si fece carne.

Tutti: E venne ad abitare in mezzo a noi.

Ave Maria

Solista: Prega per noi, santa Madre di Dio.

Tutti: Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo.

Infondi nel nostro spirito la Tua grazia, o Padre; Tu, che nell'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del Tuo Figlio, per la Sua passione e la Sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen

Gloria al Padre… (3 volte)

L'eterno riposo...


Per riflettere, ecco alcune parole ispirate ad un testo di don Tonino Bello

Cfr. Maria donna dei nostri giorni, di don Tonino Bello, che è stato Vescovo di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo. (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993).

Maria, donna della speranza.

Maria nel Magnificat esclama: «il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore».

Santa Maria, donna dell'esultanza, aiutaci a comprendere che il dolore non è l'ultima spiaggia dell'uomo. È solo lo spogliatoio da cui si passa per deporre le nostre cose: non si viaggia bene con troppo bagaglio!

Noi non osiamo chiederti né il dono dell'anestesia, né l'esenzione dalle tasse dell'amarezza. Ti preghiamo solo che, nel momento della prova, ci preservi dal pianto dei disperati.

Ti supplichiamo: rinnova per noi la tenerezza che usasti per Gesù, quando «da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece gran buio su tutta la terra». In quelle ore tenebrose..., danzasti attorno alla croce i tuoi lamenti di madre, implorando il ritorno del sole.

Ebbene, donna dell'eclissi totale, ripeti quella danza attorno alle croci dei tuoi figli. Se ci sei tu fioriranno come un albero in primavera e la luce non tarderà a spuntare. Santa Maria, raddoppia le nostre provviste di amore. Alimentaci le lampade della speranza. Accresci le nostre riserve di coraggio.

Maria, donna coraggiosa

Maria, donna coraggiosa, ha avuto a che fare anche lei con la paura.

Paura di non essere capita. Paura per la cattiveria degli uomini. Paura di non farcela. Paura per la salute di Giuseppe. Paura per la sorte di Gesù. Paura di rimanere sola... Quante paure!

Se ancora non ci fosse, bisognerebbe elevare un santuario alla "Madonna della paura". Nelle sue navate ci rifugeremmo un po' tutti. Perché tutti, come Maria, siamo attraversati da quell'umanissimo sentimento che è il segno più chiaro del nostro limite.

Paura del domani. Paura che possa finire all'improvviso un amore coltivato tanti anni. Paura per il futuro del figlio o della figlia. Paura per la salute che declina. Paura della vecchiaia. Paura della notte. Paura della morte...

Madonna della paura, dunque. Ma non della rassegnazione. Perché lei non si è mai lasciata cadere le braccia nel segno del cedimento, né le ha mai alzate nel gesto della resa. Una volta sola si è arresa: quando ha pronunciato il fiat e si è consegnata prigioniera al suo Signore. Da allora ha sempre reagito con incredibile determinazione, andando controcorrente con incredibile coraggio.

Il santuario eretto alla "Madonna della paura" è diventato quello della "Madonna della fiducia".

Maria è passata dalla paura che le procuravano certe notizie che circolavano sul conto di suo figlio al coraggio del Calvario quando, sfidando la violenza dei soldati e lo sghignazzo della plebe, si piantò sotto la croce. Una prova difficile, la sua. Contrassegnata, come per il figlio morente, dal silenzio di Dio.

Maria, donna del silenzio

Santa Maria, donna del silenzio, riportaci alle sorgenti della pace. Liberaci dall'assedio delle parole. Da quelle nostre, prima di tutto. Ma anche da quelle degli altri.

Figli del rumore, noi pensiamo di mascherare l'insicurezza che ci tormenta affidandoci al vaniloquio del nostro interminabile dire: facci comprendere che, solo quando avremo taciuto noi, Dio potrà parlare.

Coinquilini del chiasso, ci siamo persuasi di poter esorcizzare la paura alzando il volume: facci capire che Dio si comunica all'uomo solo sulle sabbie del deserto, e che la sua voce non ha nulla da spartire con i decibel dei nostri baccani.

Santa Maria, donna del silenzio, tienici lontani dalla fiera dei rumori entro cui rischiamo di stordirci. Preservaci dalla morbosa ricerca di notizie, che ci fa sordi alla "buona notizia". Aiutaci a recuperare il gusto della contemplazione pur nel vortice della vita.

Madre dolcissima, tu che hai sperimentato, come Cristo sulla croce, il silenzio di Dio, non ti allontanare dal nostro fianco nell'ora della prova. Quando il sole si eclissa pure per noi, e il cielo non risponde al nostro grido, e la terra rimbomba cava sotto i passi, e la paura dell'abbandono rischia di farci disperare, rimanici accanto. In quel momento, rompi pure il silenzio: per dirci parole d'amore! 

E sentiremo sulla pelle la freschezza di Pasqua.


Vangelo (Lc 11,27-28)

In quel tempo una donna dalla folla alzò la voce e disse a Gesù: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».

Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».