Me ne sono andato: lasciatemi libero, lasciatemi andare.

Me ne sono andato: lasciatemi libero, lasciatemi andare.

Me ne sono andato,

verso l'abbraccio del Padre.

Ora lasciatemi libero,

lasciatemi andare.

Avete ancora così tante cose

da vedere e da fare,

non restate legati a me

con troppe lacrime,

ma siate contenti

degli anni felici

che abbiamo avuto.

Vi ho dato il mio amore

come sono stato capace

e potete solo immaginare

quanta felicità

mi avete dato in cambio.

Grazie per l’amore

che mi avete dimostrato,

ma adesso per me è ora

di partire da solo.

Perciò piangetemi,

se ne avete bisogno.

Ma lasciate che il vostro dolore

trovi conforto,

perché non rimarremo separati per sempre.

Perciò custodite i ricordi

nel vostro cuore.

Non resterò lontano

mentre la vita va avanti.

E, se avrete bisogno di me,

chiamatemi

e arriverò.

Anche se non potrete vedermi o sentirmi,

vi sarò accanto.

E se ascolterete

con il vostro cuore,

sentirete tutto il mio amore

che vi circonda.

E quando alla fine, il più tardi possibile,

imboccherete

da soli

lo stesso sentiero,

mi troverete ad accogliervi

con un sorriso

e un «Bentornati a casa».



Tratto da "Charlotte Néwashish-Flamand, A ceux que j'aime, au revoir". Modificato da Robert Bryndza e poi da pastorale.salute.chiavari
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