Competizione o contrasto?

Data pubblicazione: 7-giu-2011 13.32.33

Si parla sovente di sana competizione, ma cosa vuole dire?

Dal latino competere: andare nella stessa direzione, convergere ad un medesimo punto.

La competizione mette le persone in una posizione tale per cui ogni individuo è nella condizione di sapere esattamente cosa fare, come farla e quali sono i tempi di svolgimento.

La competizione si può realizzare per esempio in una gara sportiva, con delle regole chiare e definite, conosciute e rispettate da tutti.

L’errore si introduce quando la competizione diventa contrasto: ovvero si tratta di impedire o vietare, con fatti o parole, l’azione dell’altro. (Azione non giudicata nociva, altrimenti il contrasto è auspicabile).

Il contrasto può realizzarsi in 2 modi diversi:

- nell’ambito della competizione esplicita (vi è a questo punto una gara nella gara)

- oppure nell’ambito di una competizione nascosta, dove la gara si realizza a quel punto con un altro o con sé stessi.

Le regole non sono definite e non sono chiare, né conosciute, né rispettate da tutti i concorrenti. Un esempio: “Devo essere il migliore di tutti”, “Devo essere migliore di lui”.