Ancora sul giudizio.

Data pubblicazione: 10-gen-2012 14.16.04

Il giudizio, fondamentale per orientarci nelle nostre relazioni, risente sovente di molta confusione, dettata da Idee che vengono trasmesse di generazione in generazione.

Mi è capitato di sentire recentemente una mamma riferire di aver tirato uno schiaffo sulla bocca del proprio figlio che aveva riferito di voler vedere la nonna morta. La nonna era una signora autoritaria e severa che procurava danni e affanni a tutti coloro che si avvicinavano. Il bambino era stato l’unico a esprimere un pensiero sano. Si precisa che la morte per un bambino non significa augurare la morte fisica, bensì l’augurio di dedicare il proprio tempo e la propria attenzione ad altri vivificanti, e non mortiferi e mortificanti come la nonna.

Tutti gli altri erano invece nella condizione di ritenere che la nonna, essendo un famigliare, non si potesse giudicare, da qui lo schiaffo sulla bocca.

Ben presto quel non si può dire, diventerà per quel bambino, non si può pensare e quel giudizio che il bambino possiede di saper giudicare bene tra buono e cattivo, lascerà spazio ad una coppia di valori astratti bene e male. Es. : Non si può parlare male della nonna, anche se ci danneggia.

Questo inganno procura il danno peggiore di tutti: non si può pensare.