Ginepro chinensis

Juniperus chinensis var.itoigawa


Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni; questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. Anche nel nostro paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo. A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.

Esposizione

La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.

Annaffiatura

La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi: i ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.

Terreno

L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie. Ma si può tranquillamente creare una miscela composta per il 70% di akadama e per il 30% di pomice vulcanica (in questo modo si eviterà durante il rinvaso di far sgretolare troppo velocemente il terreno, che potrebbe strappare i capillari delle radici).

Rinvaso

Il periodo ideale per rinvasare i ginepri è durante la primavera (marzo-aprile), nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi; ma si possono effettuare rinvasi anche in autunno quando le temperature iniziano a scendere. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici è necessario intervenire con molta cura sui capillari per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.

Potatura

Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di mantenimento e quella di formazione. Nel primo caso la potatura serve ad eliminare tutte le crescite indesiderate e ad assicurare un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura di formazione dei rami primari, che si effettua durante i mesi di riposo vegetativo, serve invece a dare una prima impostazione della pianta andando a eliminare anche porzioni di rami primari e tronco; per questo va effettuata con criterio. Nel caso di un ginepro ben formato, la potatura di mantenimento consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.

Pinzatura

I ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna sottoporli a pinzatura durante tutta la stagione di crescita. Si prende tra le dita ciascun ciuffetto di vegetazione e si spezzano delicatamente le scaglie nuove che fuoriescono dal profilo a forma di ventaglio. Questa pinzatura favorisce lo sviluppo di germogli laterali, per cui occorrerà ripetere varie volte la stessa operazione. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. A seguito delle potature drastiche del fogliame o dell’avvolgimento, l’albero può produrre foglie a forma di ago. La pianta recupererà la sua forma naturale, se non si interviene eliminando questi germogli ad aghi, quindi si seguirà il normale ritmo di coltivazione, fino a che non riappariranno germogli a forma di scaglie.

Avvolgimento

Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di rame, da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è troppo rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita o juta. Il periodo ideale per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.

Concimazione

Da marzo a luglio e da settembre a novembre si può utilizzare un concime organico a lenta cessione come Hanagokoro o tamaki accompagnato da acidi umici, una volta al mese.

Patologie

I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.