Articoli

CORRIERE DELL’UMBRIA

Giugno 2012

PERUGIA – Un progressivo procedere, un’appassionante crescita al ritmo lento e pacifico della natura. Una calma ma allo stesso tempo decisa sterzata di cultura che fa volgere lo sguardo delle persone “al mondo ed all’ambiente che ci circonda, di cui siamo parte e non alienati da esso. Il ritmo delle nostre giornate ci allontana dall’essere pienamente partecipi del nostro presente. Col mio lavoro, con la mia filosofia cerco di trasmettere andamenti e valori d’armonia e naturalità”.

E’ Giuseppe Tarsia la persona in questione, poliedrico artista pugliese, uno dei protagonisti del recente ‘Flower Show’ perugino. E’ proprio questo l’appuntamento che l’ha ancor maggiormente lanciato nel panorama dei vivaisti, naturalisti ed esperti della lavorazione del bonsai italiano. Il giovane tarantino, divenuto perugino di studi e di professione, ha partecipato nella tre-giorni del 25, 26 e 27 maggio scorsi alla kermesse dei giardini del Frontone, una vera e propria immersione nella floricoltura e nel giardinaggio di qualità. La 5° edizione della manifestazione, mostra-mercato di piante rare ed inconsuete, con 80 espositori e 12.000-15.000 visitatori, ha dunque consentito a Tarsia di mostrare al mondo per l’ennesima volta “il mio attaccamento alla nobile e millenaria arte della coltivazione dei bonsai. Cosa trasmettono tali realizzazioni naturali alle nostre personalità ed alla nostra vita quotidiana? Questi piccoli grandi alberi riescono a riprodurre in scala i cicli naturali, avvicinando così il nostro corpo ed il nostro animo ai ritmi e all’armonia delle stagioni”.

Per Tarsia, dunque, spendere qualche minuto con un bonsai non significa solo adempiere alle quotidiane abitudini di annaffiamento e cura, ma “rappresenta un momento da donare a sé stessi osservando cosa la natura possa creare, per vivere in armonia con essa. Appena terminato l’evento del Frontone, la mia immediata azione è stata quella di tornare alle creazioni che penso e realizzo presso la mia serra perugina. In pieno stile bonsaista, in un periodo storico come quello contemporaneo che tanto ha bisogno della cultura che abbiamo poc’anzi descritto”.

Giuseppe Tarsia è allievo della ‘Bonsaicreativo School’, sezione di Prato. La scuola d’avanguardia opera in diciassette sedi italiane oltre che in Spagna, Francia e Stati Uniti d'America.

Ho circa duecento esemplari bonsai di varie specie: ulivi, ginepri, pini, aceri, tassi, rose, ecc..., coltivati da anni con tecniche bonsaistiche. Mi occupo di creazione, lavorazione, manutenzione e vendita delle mie opere, quindi tutto ciò che riguarda l'arte bonsai (potatura, rinvaso, modellatura, lavorazione del legno e cura di questi piccoli-grandi amici). Inoltre organizzo anche mostre e corsi per capire come coltivare e come lavorare un vero bonsai”.

E’ dunque con una professione quanto mai attuale, nel ‘superveloce mondo odierno’ occidentale, che Giuseppe Tarsia sottolinea l’assoluta italianità della propria azione lavorativa, artistica, di passione naturale; dopo un attento studio della scuola giapponese, fondamentale per capire le basi storiche, filosofiche e tecniche di quest’arte. Passione lenta, millenaria, da assorbire e da far riconciliare appieno con il nostro caotico quotidiano.

Michele Baldoni