Rosa bonsai

Rosa canina

La rosa è un genere appartenente alla famiglia delle rosaceae. Si ascrivono al genere rosa circa 150 specie, delle quali solo una piccola parte ha dato origine alle migliaia di varietà ancora in coltivazione. Le specie più interessanti rientrano nella sezione delle Gallicanae, ma hanno dato un apporto notevole anche la rosa canina, originaria dell'Europa, e la Rosa moschata, originaria dell'Europa del sud e del Medio-Oriente fino alla Cina. Le specie appartenenti alla flora italiana sono circa 30; va detto comunque che la Rosa è una fra le specie più soggette a ibridazioni e che pertanto si presenta sotto migliaia di forme. Ogni anno, infatti, gli esperti prendono nota di nuove apparizioni. A livello di caratteristiche morfologiche, le rose sono arbusti cespugliosi, eretti o patenti nel loro portamento, che può anche essere rampicante, ramoso, sarmentoso. I rami sono legnosi, persistenti, fragili, a corteccia verde o rossastra, che con l’età diventa grigiastra e ricca di fenditure. Le foglie sono alterne, composto-pennate, terminanti in una fogliolina impari, con i margini dentati. I fusti sono in genere muniti di spine o aculei. Ciascun ramo fiorifero termina con un solo fiore al di sotto del quale sono presenti delle brattee o delle foglie inserite in ordine alterno. I fiori sono nel medesimo numero dei sepali e caratterizzati da svariate forme: semidoppi (15-30 petali) e doppi (oltre i 30 petali); essi offrono tutti i toni possibili delle colorazioni: dal bianco al purpureo. La coltivazione a bonsai di questa specie è praticata da lungo tempo in Giappone (anche se non è particolarmente amata dai bonsaisti più affermati), sia per la delicatezza della sua ramificazione, sia per la dimensione ridotta del fogliame e dei fiori di alcune varietà. Ovviamente per l’impiego a bonsai vanno preferite le varietà con sviluppo contenuto delle foglie e dei fiori. Particolarmente indicata è la rosa canina che dopo l’emissione di un bellissimo fiore bianco o rosa, produce un affascinante frutto arancio, ma in genere anche con tutte le specie selvatiche si possono ottenere buoni risultati. Si tratta di una specie molto vigorosa che fiorisce con facilità.

Esposizione: La posizione ideale è ben soleggiata e ventilata, avendo cura di proteggere l’albero in estate dal sole pomeridiano e, in inverno, dalle gelate. Perché i frutti si formino e giungano a maturazione, l'albero ha bisogno di una gran quantità di proteine. Gli zuccheri necessari per produrre queste proteine vengono dalla fotosintesi, che ha luogo nelle foglie grazie alla luce del sole per questo, durante la fioritura e la fruttificazione, è fondamentale collocare la Rosa in pieno sole.Annaffiatura: La rosa è una specie che consuma acqua in abbondanza, in modo particolare quando inizia la formazione dei fiori e dei frutti. Attenzione quindi a non far mai mancare l’acqua durante la fioritura poiché i fiori appassiscono rapidamente, compromettendo la fruttificazione. Ciò accade anche se vengono bagnati, per cui bisogna dirigere il getto dell’acqua direttamente sul substrato evitando di bagnare le foglie; in questa maniera si impedisce anche la formazione di malattie funginee. La corretta annaffiatura si applica una volta abbondantemente, quando il terreno inizia ad asciugarsi si ripeterà l'operazione.

Terreno: Il composto più indicato è costituito da 50% di akadama o pomice e 50% di terriccio.

Rinvaso: Il rinvaso si applica in primavera, in marzo-aprile, prima del risveglio vegetativo. Un periodo alternativo è intorno alla metà di maggio, quando i nuovi germogli appaiono consolidati. Possiede radici estremamente vigorose che saturano lo spazio del vaso in un solo anno, pertanto conviene rinvasare gli esemplari giovani ogni anno e quelli maturi ogni due anni.

Potatura: Durante il periodo di riposo, prima della ripresa vegetativa, si può effettuare una potatura di formazione sia sui rami che sui germogli, potando sopra ad una gemma che cresca nella direzione desiderata. È bene lasciare per ogni ramo 2 o 3 gemme. Di solito si pota accorciando i nuovi germogli dopo averli lasciati allungare fino a 5-10 cm, ma per la formazione della struttura di giovani piantine in vaso occorre operare una potatura più aggressiva. Per gli alberi già impostati, il periodo ideale per potare è dopo la fioritura, verso la fine della primavera, accorciando i rami a 1-2 nodi. La potatura dei rami grossi è meglio effettuarla in primavera, prima del risveglio vegetativo. Per ottenere una buona cicatrizzazione, occorre applicare mastice cicatrizzante sui tagli della potatura, poiché la superficie tende ad asciugare senza cicatrizzare. La rosa tende a perdere facilmente i rametti delle zone interne, è bene intervenire tempestivamente sulle estremità dei rami forti. Se si lasciano troppi fiori l'albero potrebbe non riuscire a portarli tutti a maturazione: il risultato sarebbe una crescita stentata degli stessi e l'indebolimento dell'albero. Quindi conviene eliminare quelli irregolari o malformati e quelli che hanno superato la maturazione.

Pinzatura: La pinzatura viene applicata solo nel caso in cui sia necessario aumentare la vegetazione. Con la maturità di coltivazione la quantità di fiori tende ad aumentare, ma in realtà adottando regolarmente la pinzatura la si riduce e si permette di dirigere il vigore della pianta verso la formazione e l’ingrossamento dei rami. Le gemme da fiore si formano all'estremità dei nuovi germogli che si allungano in primavera, però si possono formare anche sui rametti corti alla base dei rami di una certa consistenza.

Legatura: Non è una varietà a cui piace la legatrura sia per via della durezza del legno e la difficoltà nelle pieghe sia per la presenza delle spine. I rami crescono piuttosto diritti, pertanto è possibile sostituire la potatura alla piegatura tramite l'avvolgimento. Si tenga presente, tuttavia, che la piegatura è efficace se viene applicata ai rami di massimo due anni. Il tronco può essere modellato con il filo solo fino al terzo anno di coltivazione da talea; oltre il quinto anno la piegatura del tronco è un obiettivo irraggiungibile.

Concimazione: La rosa richiede concimazioni costanti da marzo ad ottobre, con una pausa nel periodo più caldo. Non si concima mai durante la fioritura, per evitare l’aborto dei fiori e comprometterne così la fruttificazione. Si può utilizzare sia un concime liquido bilanciato ogni 15 giorni, sia il concime organico a lenta cessione una volta al mese.

Malattie: È una specie particolarmente soggetta a malattie e parassiti di vario genere. Bisogna fare attenzione soprattutto a batteriosi, muffa, tendredini, ragnetto rosso, oidio e afidi ai quali i nuovi germogli sono facilmente soggetti. Si consiglia di applicare dei trattamenti primaverili preventivi con anticrittogamici e antiparassitari.