Risultati (parziali) della prima misurazione

Sono in tutto 7.247 le misurazioni inserite su #scienzasulbalcone durante la prima misurazione, effettuata a marzo 2020.

Abbiamo ricevuto misurazioni da tutte e 20 le regione italiane, ma anche dall'estero. 63 misurazioni sono arrivate da 19 paesi diversi: Regno Unito, Belgio, Svizzera, Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, San Marino, Danimarca, Svezia, Slovenia, Ungheria, Argentina, Brasile, Canada, Giappone e Niger. Questi 63 dati non sono utilizzati per la nostra ricerca ma sono presenti sulla mappa a fianco insieme ai dati italiani.

IMPORTANTE: sulla mappa qui sotto non si vedono tutte le misurazioni, ma solo una per comune e CAP: in alcuni casi, come potete immaginare, ne sono arrivate molte di più.

Dati geografici

Con grande soddisfazione possiamo rivelare che sono arrivate misurazioni da tutte e 20 le regioni italiane e da tutte e 107 le province italiane. Questo dato, unito ai dati del mercato smartphone (vedi sotto), ci aiuta a considerare il campione dei partecipanti come statisticamente significativo.

La regione che ha risposto di più è la Lombardia (26% delle misurazioni totali), seguita da Emilia Romagna (11%), Toscana e Piemonte (entrambi 10%). Quasi una misurazione su 10 è arrivata dalla provincia di Milano, che si aggiudica il titolo di “provincia più rappresentata” con ben 680 misurazioni.

Nel grafico qui sotto si vedono le 36 province dalle quali abbiamo ricevuto almeno 50 misurazioni. Le altre 71 province hanno contribuito con 1606 dati inviati.

Dati sugli smartphone

Un elemento fondamentale da conoscere in ogni esperimento scientifico sono gli strumenti utilizzati per effettuare le misurazioni. In questo scaso, gli smartphone utilizzati e i relativi sistemi operativi.

Il 74% dei partecipanti ha effettuato le misurazioni con un dispositivo Android, il 26% con un dispositivo iOS. Andando a vedere come i telefoni Android e iOS si dividono il mercato degli smartphone in Italia, troviamo una diffusione ancora maggiore del sistema operativo Android (81,4%) rispetto al sistema operativo iOS (18,2%) (fonte). Questo scostamento tra quote di mercato e partecipanti all’esperimento si può spiegare con una caratteristica degli utenti iOS, che sono notoriamente meno numerosi ma più connessi e quindi più attivi online, dunque anche in questo esperimento.

La conferma di questa ipotesi arriva anche dai movimenti degli utenti su questo sito, dove il traffico dei dispositivi iOS si attesta sul 32% contro il 68% di Android.

Perché è importante questo dato? Prima di tutto, perché è un'ulteriore conferma che il campione di italiani che ha partecipato all’esperimento potrebbe essere considerato rappresentativo della totalità. Secondariamente, il sistema operativo che ciascuno ha utilizzato è una variabile importante di cui tener conto nella calibrazione della App.

Conoscere infine la marca degli smartphone (domanda facoltativa nel form), interessava per avere un’idea della varietà dei sensori utilizzati: questa voce è stata compilata dall’88,3% dei partecipanti e le marche più citate sono state Apple, Samsung, Huawei e Xiaomi.

Area abitativa

Nel form è stato chiesto di indicare l'area abitativa. Il 57% delle misurazioni sono arrivate dal centro città, il 28% dalla periferia e il 15% dalla campagna.

Per ciascuna delle tre aree abitative sono state calcolate le medie di tutte le misurazioni inviate. Il risultato è in linea con le aspettative: la media delle misurazioni in centro città (8,2 Lux) è maggiore rispetto a quelle in periferia (6,7 Lux), che a sua volta è maggiore alla media delle misurazioni in campagna (5,3 Lux).

Misure "0 lux"

Molte delle misurazioni effettuate hanno dato come risultato "0 lux". È stato calcolato quante sono state in percentuale nelle tre aree abitative: ha ottenuto 0 lux il 33% dei partecipanti che hanno misurato la luce intrusiva da una finestra in centro città, il 39% di chi si trovava in periferia, ben il 55% dei partecipanti che si trovavano in campagna, confermando le aspettative iniziali.

L’ultima domanda nel form (“vivi in un posto buio?”) era dedicata proprio a chi ha avuto come unico risultato "0 lux" (2462 persone). Si trattava di una domanda di verifica, per confrontare l'esito della misurazione con la percezione di chi l'ha effettuata. Il 69% ha risposto "NO". Le percentuali, anche in questo caso, variano a seconda dell’area abitativa: i NO sono il 78% degli "0 lux" ottenuti in centro città, il 74% di quelli registrati in periferia e il 41% di quelli misurati in campagna. Anche in questo caso, i dati sono in linea con le attese.

Ma perché quindi la misurazione può essere di 0 lux anche se vediamo dei lampioni davanti a noi? Perché i lux dipendono anche dalla distanza della fonte luminosa, oltre che dalla sua intensità. Qualora siate distanti alcune decine di metri da un lampione, quindi, l'illuminamento potrebbe essere inferiore ad 1 lux. Questo però non significa che non ci siano luce intrusiva o inquinamento luminoso. La Luna Piena, alta nel cielo, infatti, restituisce una misura di circa 0,3 lux. Aver ottenuto meno di 1 lux non vuol quindi dire vivere in un luogo completamente buio, ma solo che la luce che arriva è inferiore a quella di 3 Lune Piene.