La storia

Sono nato ad Avellino il 26/9/55. Ma sono cresciuto e ho vissuto gran parte della mia vita a Mercogliano.Sin da piccolo ho mostrato una certa attitudine per il canto e, da bambino, sono stato il solista del coro della parrocchia.

Poi è scattata, anche per l’insistenza di un caro amico (Antonio Speranza - scomparso prematuramente) la voglia di strimpellare la chitarra e di partecipare ai primi concorsi canori.

Insieme ad Antonio (chitarra), a Paolo Iandolo (basso), Carmine De Medici (batteria) e Sandro Valente (organo) abbiamo formato i Rovers nel 1969/70.

Il primo amplificatore (da 20 watt) lo abbiamo fuso nella vecchia sagrestia della parrocchia di San Pietro. Poi abbiamo passato i mesi successivi a comprare i primi strumenti e a provare, provare, provare ....

In paese ci chiamavano “i fissati”.

La prima canzone che siamo riusciti a mettere insieme è stata “Solitudine” di Wess.

Poi ci siamo evoluti e sono arrivate “Gimme some lovin” e “Paranoid”.

Ricordo anche la prima volta che ci siamo esibiti in pubblico: Ristorante Gennarelli nella pausa della serata dei “Ragazzi del Partenio”.

Nel frattempo era arrivato un nuovo chitarrista: Fiorentino Di Nardo.

Nello stesso anno, dopo lo scioglimento dei Rovers, ho tentato l’avventura “all’estero”.

Erano i primi anni del liceo e in classe con me c’era Paolo De Vito che aveva formato I Colibrì. Con i Colibrì si suonava molto (matrimoni e feste) e lì ho incominciato a guadagnare i primi soldi. Poi c’è la stata la prima svolta “compositiva” (lo scrivo tra virgolette in quanto le mie composizioni non erano scritte: il tutto era creato ad orecchio).

Con le prime composizioni abbiamo partecipato a diverse gare nella provincia di Avellino, vincendone parecchie.

La formazione:

Orlando Gargiulo: voce e chitarra, Paolo De Vito: tastiere, Bruno Spiniello: chitarra, Modestino Tropeano: basso, Franco Tropeano: batteria.

Finita l’avventura a San Felice di Capriglia ho attraversato la strada della vita: i primi amori, i primi casini nella politica, l’incontro con Carmela e il matrimonio a 20 anni, la nascita di Biagio.Ma la musica era in agguato e anche Paolo Iandolo. Paolo ha sempre rappresentato per il gruppo la fantasia e la voglia di fare.

Infatti, dopo una serie di traversie con i vecchi compagni dei Rovers e dopo aver conosciuto alcuni musicisti di un giovane gruppo rock di Avellino, è nato il progetto Dies Irae ( a cui hanno partecipato anche Fiorentino Di Nardo, Ernesto Pagano, Carmine De Medici).

La formazione definitiva era la seguente:

Orlando Gargiulo - Voce, Antonio Iannuzzi - Chitarra, Paolo Iandolo - Basso, Achille Di Benedetto - Batteria/Fisarmonica, Dario Pellegrino - Tastiere, Enzo De Franco- Flauto/Percussioni.

Avevamo costruito uno spettacolo fondato su due tempi e gusti musicali diversi: il primo con delle mie composizioni arrangiate dal gruppo ( Sienteme, Nu pianefforte e notte, Guagliò); il secondo con le cover del momento (siamo stati i primi a suonare i pezzi di Pino Daniele ad avellino: Napul’è e Quanno chiove) con un intermezzo folk e popolare.

Questo spettacolo lo abbiamo portato in tutte le feste dell’Unità di Avellino e Benevento, in tutte le feste di piazza o delle scuole superiori della città. Tra tutte queste son degne di menzione quelle effettuate come gruppo di spalla di Pino Daniele (Benevento); Nuova Compagnia di Canto Popolare, Eugenio Finardi, Paolo Pietrangeli e l’Orchestra Jazz della Marina Americana (Avellino).

Il terremoto del 1980 suggella la fine anche dei Dies Irae.

Passano gli anni, faccio il turista al nord (come diceva Massimo Troisi), prima Prato e poi Novara, cambio diversi lavori fino ad arrivare alle Poste.

La musica resta in un angolino, nelle cassette del walkman e nei dischi; fino al 1993.

Per puro caso rispondendo ad una inserzione su un giornale locale inizia la storia degli Amethyst Band.

Formazione:

Orlando Gargiulo voce, Stefano Farinoli chitarra, Riccardo Del Togno tastiere, Giustino Racis basso, Marco Borgo batteria.

La formazione ha rappresentato sicuramente uno dei momenti più belli e gratificanti della mia vita musicale.

Stefano e Riccardo suonano ancora e sono all’apice delle loro rispettive carriere.

Il gruppo ruotava intorno a loro due e “condizionavano” la varie scelte musicali: si passava dal blues al rock, al pop: da Pino Daniele ai Living Colour, da Clapton a Gary Moore, da Vasco a Santana.

Poi, come sempre ognuno ha preso la propria strada.

Per me è rimasta una sola cosa: la felicità di aver vissuto queste esperienze, gli amici che ho incontrato e l’amore per la musica.

Dopo diversi anni di stand by, ho ripreso a suonicchiare la chitarra e attualmente, insieme a degli amici, sto tentando dimettere su un nuovo gruppo rock/bllues; come dice Vasco: sono ancora qua!