ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
SEZIONE di
PADOVA
ORDINE DI
SFILAMENTO
nelle cerimonie
organizzate da Gruppi o Sezioni
(pubblicato
a pag. 11 Naia Scarpona Giugno 2009 – Come da disposizioni del Cerimoniale ANA)
NOTA: nel presente ordine di
sfilamento si cerca di tener conto di tutte
le variabili .
Lo sfilamento per quattro, cinque o più viene deciso al
momento dagli organizzatori, a seconda
delle presenze e della larghezza del percorso. E’ chiaro che la corona va sempre davanti alle Autorità che
poi devono partecipare alla deposizione. All’esterno del corteo operano almeno
due Alpini locali per indicare il
percorso e le posizioni durante le soste. La sfilata può essere chiusa dai
volontari della P.C. o dalla salmerie, se presenti.
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1
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STRISCIONE
della Sezione/Gruppo
ospitante
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2
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EVENTUALI BANDIERONI
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3
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GONFALONE COMUNALE
(può essere scortato - non
portato - da due Alpini)
GONFALONI REGIONE -
PROVINCIA - ALTRI COMUNI
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4
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VESSILLI - bandiere labari gagliardetti - NON ALPINI
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5
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FANFARA
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6
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PICCHETTO IN ARMI
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7
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CORONA
(se portata durante la sfilata)
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8
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AUTORITA’
con Rappresentanze Militari
- Carabinieri, Polizia, Finanza, Esercito....-
(con almeno un Alpino a
disposizione che indichi dove le Autorità
si devono posizionare nelle
soste per Alzabandiera, onori ai Caduti e allocuzioni)
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9
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Capogruppo + GAGLIARDETTO – Presidente + VESSILLO Sezionale
ed eventuale Cons. Nazionale
(e/o più alta autorità militare)
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CONSIGLIO DIRETTIVO Sezionale
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11
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BLOCCO GIOVANI ANA
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VESSILLI SEZIONALI ANA
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GAGLIARDETTI GRUPPI ANA
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EVENTUALE SECONDA FANFARA
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15
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BLOCCO ALPINI
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RAPPRESENTANZA PROTEZIONE CIVILE
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17
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ALTRE RAPPRESENTANZA D’ARMA
(Bersaglieri – Lagunari –
Fanti – Avieri...)
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18
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CIVILI
(eventuali civili che si “accodano” al corteo)
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NOTE
AGGIUNTIVE
(come da disposizioni nazionali)
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CERIMONIERE
SPEAKER
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Fermo restando che il
responsabile primo di ogni cerimonia alpina è sempre il Presidente o il
Capogruppo che programma la cerimonia è tuttavia indispensabile che per
qualsiasi manifestazione organizzata dall’ANA (nessuna esclusa) debba essere prevista la nomina di un cerimoniere,
cioè un responsabile del coordinamento di tutti gli aspetti e di tutte le
fasi di pianificazione, organizzazione ed esecuzione della cerimonia, il
quale deve dirigere e coordinare eventuali responsabili di settore, che da
lui dipendono. Al fine di non essere distratto da altre incombenze, è
opportuno che tale figura non sia il Capogruppo o il Presidente di
Sezione che, nell’ambito della manifestazione, ha altri ruoli ed incombenze.
Lo speaker (che può essere
diverso dal cerimoniere) dovrà avere a disposizione un valido sistema
d’amplificazione. Il suo compito consiste nell’illustrare al pubblico ed alle
Autorità i momenti della cerimonia, pertanto dovrà essere munito di un
dettagliato programma dal quale ricaverà la scaletta degli avvenimenti sulla
quale dovrà adeguatamente prepararsi, in modo tale da tenere sempre desta
l’attenzione del pubblico, evitando i tempi morti e le sempre pericolose
improvvisazioni. Dovrà però evitare eccessi di retorica ricercando quella
moderazione e semplicità da sempre caratteristica degli Alpini.
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FANFARA
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Tra i pezzi musicali che la fanfara esegue durante la
sfilata è assolutamente vietato eseguire sia l’Inno nazionale che “La
leggenda del Piave” in quanto essi trovano la loro corretta esecuzione
rispettivamente: nella cerimonia dell’Alzabandiera e nella cerimonia degli “Onori ai Caduti”.
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ALZA
BANDIERA
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Chi alza la Bandiera si presenta davanti al pennone
sull’attenti; inizia il movimento solo dopo il pezzo introduttivo dell’Inno (praticamente quando si comincia a cantare
“Fratelli d’Italia”); alza il drappo in maniera di terminare con la
fine della musica; alla fine resta sull’attenti fino al riposo (non saluta militarmente). Nel
caso di più stati rappresentati, sale sui pennoni una Bandiera alla volta
accompagnata dal rispettivo Inno e quella ospite sale per ultima.
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INNO
NAZIONALE
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Alle prime note dell’Inno Nazionale TUTTI gli alpini presenti col
cappello dovranno salutare militarmente e tutti, indistintamente, dovranno
accompagnare la musica con il canto. Sono esentati dal saluto militare gli eventuali
militari in armi inquadrati e gli Alfieri; gli amici o aggregati dovranno
assumere la posizione di “attenti” e togliere il copricapo eventualmente
portato. Si rammenta che l’equivalente del saluto militare per chi è a capo
scoperto, è la mano destra portata all’altezza del cuore.
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DEPOSIZIONE
CORONE
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La corona si presenta davanti alle Autorità; il
movimento (lento) inizia solo dopo il pezzo introduttivo dell’Inno (“La leggenda del Piave”); i
portacorona, deposta la corona, fanno fronte alle Autorità e restano
sull’attenti (senza salutare militarmente).
Accompagnano la corona:
Capogruppo - Pres. Sezione - Sindaco o suo delegato -
Autorità ANA + alta - Autorità Mlitare + alta.
Solo il Sindaco avanza e sistema la
corona.
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ONORI
AI CADUTI
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Dopo aver suonato “La
leggenda del Piave”, la tromba solista intonerà il “ Silenzio ” (sempre e solo quello d’ordinanza). Per il saluto
valgono le stesse disposizioni dell’Inno Nazionale.
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ONORI AI GONFALONI – VESSILLI…
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In occasione di Gonfaloni decorati con Medaglia d’Oro,
questi vengono fatti entrare nello schieramento prima delle cerimonie, da
posizione defilata, con apposito accompagnamento musicale (possibilmente Principe Eugenio).
Subito dopo vengono fatti entrare anche i Vessilli ANA che portino Medaglie d’Oro,
di solito accompagnati dal Trentatre.
In entrambi i casi la musica cessa appena i drappi hanno raggiunto la
posizione nello schieramento.
Nel caso siano
resi gli Onori al Vessillo sezionale, alla fine della musica, sempre
sull’attenti, si potranno leggere i nominativi delle M.O. come riportato con
nota a parte.*
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S. MESSA
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Durante la funzione religiosa dovrà tenere il cappello
alpino in testa solo ed esclusivamente il personale di servizio (coro,
trombettiere, alfieri, lettore della Preghiera dell’Alpino, personale del
servizio d’ordine e, qualora previsto, il personale che affianca o porta il
feretro durante le esequie funebri). TUTTI
gli altri presenti devono togliere il cappello alpino all’ingresso in
chiesa. Si rammenta che anche il personale di servizio al momento in cui
riceve l’Eucaristia deve comunque togliersi il cappello alpino. Il cappello
dovrà essere indossato da TUTTI i presenti solo per la lettura della
Preghiera dell’Alpino.
Tutti gli atti previsti per la Santa Messa in
chiesa sono validi anche per la funzione all’aperto, ad eccezione del fatto
che rimanendo solitamente in piedi, TUTTI (all’aperto)
terranno il cappello alpino in testa.
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ALLOCUZIONI
FINALI
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Nell’ordine:
Saluti Capogruppo - Sindaco - Rappresentanti di
Provincia, Regione, eventuali Parlamentari - Autorità Militare + alta - Pres.
Sezione - Rappr. ANA Nazionale (nelle
cerimonie alpine i rappresentanti dell’ANA intervengono per ultimi scalando a
seconda dell’importanza, il più importante è l’ultimo)
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doni, corone
attestati e decorazioni
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Tutti questi oggetti devono
essere preparati con largo anticipo onde evitare sorprese dell’ultimo momento
e custoditi in modo tale da essere immediatamente disponibili al momento
della consegna. I destinatari devono essere preavvertiti e istruiti in ogni
particolare sulle modalità della cerimonia di consegna. Qualora sia previsto
uno scambio di doni, crest, targhe ecc, con Autorità, Reparti o
Rappresentanze, dovranno essere presi preventivi accordi per evitare di
mettere in imbarazzo “a sorpresa” il ricevente. Durante le cerimonie
all’aperto evitare l’appesantirsi della cerimonia stessa con la consegna di
“ricordi”.
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RINFRESCHI,
PRANZI E RANCI ALPINI
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Devono essere organizzati con
parsimonia che, oltre tutto, è segno di buon gusto e di stile.
Nei pranzi con posti a tavola è opportuno che vengano riservati dei tavoli
alle Autorità ed agli invitati di riguardo, collocati, possibilmente, in
posizione centrale ed opportunamente identificati con cartellini segnaposto.
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RINGRAZIAMENTI
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Anche per i ringraziamenti si
dovrà porre particolare attenzione onde non dimenticare nessuno di coloro che
hanno contribuito comunque al buon esito della manifestazione
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articolo
per la stampa
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Breve, conciso nel quale si capiscano gli scopi della
manifestazione e nel quale siano citate le Autorità presenti. Evitare di
scrivere del pranzo (ev. solo un accenno) o di altri particolari
“folcloristici”. Si possono evidenziare una o due frasi significative delle
Autorità. Allegare almeno una foto.
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CERIMONIE
PARTICOLARI
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ESEQUIE
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I simboli dell’Associazione Nazionale Alpini
(Labaro, Vessillo, Gagliardetto) intervengono alle celebrazioni funebri solo
in casi determinati e non devono essere abbrunati. Il Vessillo
interviene solo nei casi in cui il Presidente di Sezione ne abbia autorizzato
la presenza. E’ implicito che i
simboli che rappresentano gli organi dell’Associazione intervengono solo alle
esequie di soci, anche aggregati, sempre che la famiglia del defunto sia
consenziente, mentre per gli alpini NON soci non dovrebbero essere presenti i
simboli dell’Associazione. E’ invece
obbligatorio per tutti gli alpini che partecipano alla cerimonia funebre
portare il cappello alpino. In chiesa
valgono le stesse norme della Santa Messa. E’ opportuno (indispensabile) concordare
i dettagli con i familiari e col sacerdote celebrante: gli onori al feretro
prima e dopo la Messa, il picchetto a fianco del feretro (possibilmente da evitare poiché crea intralcio in certi momenti),
la lettura della Preghiera dell’Alpino, l’eventuale tromba sia in chiesa che
al cimitero, ecc., al fine di evitare spiacevoli malintesi e situazioni
incresciose. L’eventuale ricordo del defunto deve essere breve, conciso.
Evitare l’applauso, specie in chiesa.
L’eventuale Vessillo e Gagliardetti precedono la bara, sia all’ingresso che
all’uscita.
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INAUGURAZIONE DI
SEDI
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Questa attività viene
normalmente inserita in una manifestazione di più ampia portata. La Sede da inaugurare dovrà
essere preparata con l’ingresso alla stessa aperto ed un nastro tricolore a
sbarrarne l’accesso. Le Autorità preposte all’inaugurazione provvederanno a
tagliare il nastro inaugurando ufficialmente l’opera. Subito dopo il Sacerdote presente provvederà
alla benedizione. Anche per questa attività occorre che il responsabile della
cerimonia abbia predisposto una scaletta e che si sia preparato il materiale
occorrente (nastro tricolore, forbici, ecc).
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SCOPRIMENTO
MONUMENTO, CIPPO, TARGA, VIA
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Anche questo atto è normalmente
inserito in una più complessa manifestazione con la parte che merita. Anche in questo caso il Responsabile della
cerimonia deve preventivamente far preparare il monumento, o cippo, o targa o
inaugurazione Via coperto da un drappo, possibilmente “tricolore”. Il drappo che ricopre l’opera deve essere
posizionato in modo tale che l’Autorità, preposta allo scoprimento, possa
farlo scivolare senza intoppi. Dopo
lo scoprimento il Sacerdote presente provvederà alla benedizione. Lo scoprimento di un monumento o di un cippo
non prevede alcun taglio di nastro. Una sede, una strada, ecc. si inaugura, con
taglio di nastro.
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CONSEGNA DI NUOVO
VESSILLO O GAGLIARDETTO
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Durante la sfilata l’insegna viene portata arrotolata e prima
della celebrazione della Santa Messa verrà spiegata e tenuta nelle mani della
“madrina"; il Sacerdote provvederà alla benedizione della stessa, la passerà poi nelle mani del Presidente sezionale
che la porgerà al Capogruppo e da questi all’Alfiere. Il Vessillo di Sezione
dovrà passare dalle mani del Presidente nazionale, o da chi lo rappresenta,
al Presidente di Sezione e da questi all’Alfiere della Sezione.
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Manifestazioni in teatro/cinema (es. cori, presentazione di libri ecc)
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1. Saluto iniziale da parte di
chi ha organizzato.
2. Inizio dei
Cori/presentazione del libro o altro.
3. Parte finale*
·
es: saluto del Capogruppo,
Sindaco/Assessore, Rappr. del Coro…
·
scambio di doni
·
saluto finale del Capogruppo che darà anche le disposizioni
per eventuale rinfresco se non ci fosse un presentatore/conduttore della
serata
*Preparare
sempre un presente per il Coro, per l’autore, per l’Autorità che
interverrà. Lo scambio va fatto alla
fine dopo gli interventi di chi ha titolo.
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*MEDAGLIE D’ORO apposte sul
Vessillo della Sezione Alpini di Padova:
1.
Capitano Antonio Grassi, Spagna, 13 luglio 1938
2. S.Tenente Joao
Turolla, Fronte
Greco, 9 novembre 1940
3. Tenente Astorre
Lanari, Fronte Greco,
21 novembre 1940
4. S.Tenente Ivo Scapolo, Fronte Greco, 27 dicembre
1940
5.
S.Tenente Aldo Egidio Fantina, Albania, 8 marzo 1941
6. S.Tenente Vittorino
Zanibon, Albania, 9 marzo 1941
7. S.Tenente Antonio
Cantele, Fronte Russo, 20
gennaio 1943
8. Sergente Riccardo
Boschiero, Castelmagno, 27 aprile
1944
TESTO UFFICIALE DELLA PREGHIERA DE L’ALPINO, DELL’INNO DI MAMELI E
DEL TRENTATRE
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PREGHIERA
DELL’ALPINO
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INNO
DI MAMELI
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TRENTATRE
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Su le nude rocce, sui perenni
ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza ci ha posto a baluardo fedele
delle nostre contrade,
noi, purificati dal dovere pericolosamente compiuto,
eleviamo l'animo a Te, o Signore,
che proteggi le nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e fratelli
lontani, e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi, salva noi, armati come siamo
di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall'impeto della
valanga, fa che il nostro piede posi sicuro sulle creste vertiginose, su le
diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi, rendi forti le nostre armi contro
chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria
civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve, Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio di tutti gli Alpini caduti, tu che conosci
e raccogli ogni anelito e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni e ai nostri Gruppi.
Così sia.
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Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, ché schiava di Roma Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte.
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte …
Uniamoci, amiamoci, l'unione, e
l'amore
rivelano ai popoli le vie del Signore;
giuriamo far libero il suolo natìo:
uniti per Dio chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte …
Dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano,
ogn'uom di Ferruccio ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia
si chiaman Balilla,
il suon d'ogni squilla i vespri suonò.
Stringiamci a coorte …
Son giunchi che piegano Le spade
vendute: già l'aquila d'Austria le penne ha perdute. Il sangue
d'Italia, il sangue polacco, bevé, col cosacco, ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte …
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Dai fidi tetti del villaggio i baldi Alpini son
partiti; mostran la forza ed il coraggio della lor salda gioventù.
Sono dell’Alpe e bei cadetti, nella robusta giovinezza, dai loro baldi e
forti petti spira un’indomita fierezza.
Oh, valore alpin difendi sempre la frontiera! E là sul confin Tien sempre
alta la bandiera. Sentinella all’erta per il suol nostro italiano, dove amor
sorride e più benigno irradia il sol.
Là tra le selve ed i burroni là tra le nebbie fredde e il gelo, piantan con
forza i lor picconi ed il cammin sembra più lieve.
Risplenda il sole o scenda l’ora che reca in ciel l’oscurità, il bravo Alpin
vigila ognora pronto a lanciare il “Chi va là?”
Oh, valore alpin difendi sempre la frontiera! E là sul confin Tien sempre
alta la bandiera. Sentinella all’erta per il suol nostro italiano, dove amor
sorride e più benigno irradia il sol.
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