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Il dono di polvere
La triplice obbligazione ‘donare - accettare - ricambiare’ è stata definita come caratteristica dell'esperienza totalizzante del dono per la creazione di una società primaria. Questa modalità relazionale è stata quindi precisata con categorie quali interesse e disinteresse, debito ed equilibrio in quanto proprio il dono è l'elemento attraverso il quale gli uomini creano legami e reciprocità, che sono più importanti del bene stesso donato. A partire da queste considerazioni il progetto pone in modo innovativo interrogativi e questioni storiche partendo dalla seguente osservazione: il dono e i legami relazionali e obbligazionari ad esso connessi sono spesso indicati in termini positivi come gli elementi fondanti la società e in particolare la polis quale archetipo di comunità di cittadini che si autogovernano; tuttavia si osserva che, quando la società antica percorre vie di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e alla distribuzione dei diritti e dei beni comuni, proprio il dono, materiale o immateriale, inizia a essere percepito come occasione di ingiustizia (in termini distributivi ed economici) e di illecito (in termini morali e legali): il dono è quindi sentito anche come strumento di pratiche ‘mafiose’ nel giudizio di una cultura giuridica e istituzionale che cerca di controllare o modificare la cultura del dono e che ritiene pericolosa la possibilità che, attraverso il dono stesso, si realizzino pratiche corruttive, come l'alimentazione di gruppi sociali aventi interessi concorrenti rispetto a quelli dell'intera comunità o dell’organizzazione statuale. |
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