La riforma prevede che i senatori esercitino contemporaneamente anche le funzioni di consigliere regionale o di sindaco, senza considerare l’importanza e l’onerosità delle funzioni senatoriali (funzione legislativa ordinaria e costituzionale; raccordo tra lo Stato, le Regioni e i comuni, con l’Unione Europea; valutazione delle politiche pubbliche e dell’attività delle pubbliche amministrazioni; verifica dell’impatto delle politiche dell’Unione Europea sui territori, e altro). Questa è la differenza, sostanziale, rispetto al caso (talvolta preso ad esempio) del senato statunitense. E’ vero che negli Stati Uniti il senato è composto da 100 senatori, esattamente come prevedrebbe la riforma; tuttavia, negli Stati Uniti ciascun senatore lavora a tempo pieno e gode della collaborazione di uno staff di circa 34 persone, tra consulenti e impiegati. Per contro i senatori italiani, dovendo svolgere anche le funzioni di consigliere regionale o sindaco, non avrebbero nemmeno il tempo necessario per assolvere a tutte le funzioni connesse alle loro cariche. |